Versione breve

Vado al coworking soprattutto per evitare distrazioni e interruzioni. Lavorare da casa porta meno interruzioni rispetto a lavorare in ufficio; lavorare al coworking meno rispetto a lavorare da casa. Per molto tempo non sono andato in un coworking sostanzialmente per due motivi: primo non pensavo che Jump me lo permettesse; secondo avevo sottovalutato la quantità di interruzioni che ci sono a casa rispetto a quelle che ci sono nel coworking.

Versione lunga

Le interruzioni sono una delle fonti di stress principali per chi sviluppa software. Ci sono innumerevoli esempi che riportano le insofferenze degli sviluppatori verso questo problema; un esempio piuttosto famoso e’ stato scritto da Paul Graham:

  • https://paulgraham.com/makersschedule.html

Il sentimento e’ molto diffuso tra gli sviluppatori ed è oggetto di battute e discussioni nei forum di settore:

  • https://www.reddit.com/r/ProgrammerHumor/comments/bym8f1/that_5_minutes_meeting_with_a_developer/
  • https://www.reddit.com/r/ProgrammerHumor/comments/2rmir6/why_developers_hate_being_interrupted/

Le distrazioni in un ufficio classico sono tantissime e costanti, principalmente dovute a colleghi che interrompono per chiedere aiuto o delucidazioni o a meeting programmati da manager o analisti funzionali che non hanno il problema delle interruzioni.

A casa le cose migliorano molto, ma non sono perfette. In particolare a casa ci sono interruzioni e distrazioni nelle categorie:

  • postino che suona
  • figli che interrompono chiedendo cose
  • gestione della casa che, anche se ridotta al minimo, comunque porta una certa quantità di interruzioni (lavatrici ed asciugatrici, cucinare, fare la spesa se serve, …)

Capisco che agli occhi di una persona che non fa il mio lavoro queste sembrino inezie, e francamente lo sono; il problema è che ciascuna di queste inezie comporta un enorme carico di stress e perdita di attenzione, quindi ha un grosso impatto sulla produttività e sull’umore.

Inoltre, recentemente gli orari di Jump si sono leggermente modificati e sostanzialmente sarebbe opportuno essere online verso le 14, orario in cui, solitamente, tornano i ragazzi per pranzo. So che non è richiesto che io mangi con loro (del resto essendo al coworking non mangio con loro), ma psicologicamente mi riesce difficile non considerarli mentre mangiano da soli.

Al coworking la situazione cambia leggermente perché la maggior parte delle interruzioni è azzerata o azzerabile. Inoltre i “colleghi” che ho attorno non sono colleghi veri e c’è un rapporto molto superficiale, quindi mi sento in diritto di ignorarli se ho bisogno di concentrarmi.

Per questi motivi sono giunto alla conclusione che: ufficio < casa < coworking per il momento.